Ci sono solo quattro domande che contano nella vita. Cosa è sacro? Di cosa è fatto lo spirito? Per cosa vale la pena vivere? E per cosa vale la pena morire? La risposta a ognuna è la stessa: solo l'amore. (Don Juan de Marco)
Tutto mi sembra vuoto, tutto è vuoto!
Nella mia realtà, che è quella che importa, ogni cosa ha tutto e nessun valore.
Esprimo in continuazione tutto e niente.
Sempre.
Costantemente.
Il Silenzio.
L’assenza di luce.
Premetto dicendo che non sono tanto giusto e che proseguendo potrei azzardare molto.
Sono un pensatore e come tale, uso la mente ed è raro che riesca a trascrivere ciò che il mio pensiero turbina ed elabora a velocità che vanno ben oltre a quella digitata in un testo.
Prendo coscienza, mi guardo intorno e perdo un lasso di tempo non numerabile fissando la mia lastra di zinco, dove da li a poco vi nascerà
Miravo la mia nuova incisione.
Incisione che?
È una tecnica artistica antica, ho imparato a stampare come i primi stampatori e adesso cerco di interpretare e tradurre in grafica i miei soggetti mentali, bella gioia! Si tratta di incidere con vari metodi nelle matrici per ricavarne dei piani inchiostrabili e quindi stampabili. Le superfici incidibili possono essere di vario tipo, i più comuni sono zinco e rame per la calcografia, legno per la xilografia e linoleum per la linoleumgrafia.
Ottimi mezzi di espressione.
Penso che l’Idea sia un bene d’inestimabile valore. Ogni grande avvenimento nasce da un’Idea che successivamente diviene ideologia, accomunando con lo stesso pensiero quante più persone.
Mi sento sperduto in questo mondo, incapace di reagire alla monotonia delle vite che mi circondano, tutto è assolutamente piatto e privo di linfa, voglio un campo arido, l’aridità mi ridona la vita, mi rigenera la pelle.
Ora fuggo con l’immaginazione, i viaggi, i sogni, i progetti e le idee.
Vorrei tanto che tutto fosse più facile, di quello che invece è. Un mondo dove tutte le idee buone diventano realtà. Un mondo dove tutto è piacevolmente fine e delicato. Quasi perfetto.
Vorrei dimorare eterno in una fresca e profumata rosa, il profumo della rosa mi ricorda molto lei.
Lego molto gli odori e i gusti a persone o situazioni.
Il profumo dell’Erbinetion Space (un antica pianta molto simpatica) mi rimanda a Robi, è un po’ particolare, porta con se sempre qualche oggetto spirituale. E indossa sempre indumenti verdi o viola. Ama il verde, dice che la fa rilassare, la fa sentire felice, dice di sentirsi in qualche modo più natura, inoltre ama molto un certo tipo di botanica.
Con lei mi sento me stesso, libero, felice. All’inizio della nostra amicizia ho dovuto interrompere tutto bruscamente. Per colpa di un’altra donna. Ingenuità, era solo un’amicizia. Non sono riuscito a non vederla del tutto, la nostra sintonia era tale da portarci a mentire spudoratamente per percepirla in un soffio di tempo. Poi finalmente un giorno mi convinsi che era tutto finito, lei non c’era più e io mi sentii sconfortato.
Il tempo passò e il mio pensiero era rivolto sempre a lei. Ho sentito la sua presenza per mesi, anche senza mai vederla, poi tutto tacque, mi ero finalmente dimenticato di lei.
La ragazza per cui tutto questo è accaduto l’ho amata sinceramente, dal più profondo del cuore. Scoprii con lei l’Amore. Il suo nome è Paola, è un fuoco di ragazza, mi desiderava di continuo, ogni tanto ci casco ancora nella sua trappola di sesso mortale, ma le devo molto, le devo quello che sono ora. Mi ha lasciato molte cicatrici, invisibili all’occhio nudo umano. Ma sono servite anche queste.
Quando conobbi Paola, mi esaltò la vista il suo singolare volto, ma anche il suo bel corpo minuto ma formoso da grandi mammelle, fonti per me di grande godimento. Immaginai immediatamente di poter sprofondare tra quelle meraviglie del creato e poterla un giorno guardare negli occhi e dirle che l’amavo. È stata l’unica a non farmi pensare subito alla pecora malvagia ma al missionario. Avevo 18 anni e lei 17. Era strano dal momento che se guardavo una donna me la violentavo con l’immaginazione. Stava cambiando qualcosa.
Insieme incominciai a maturare e ad affrontare discorsi politici, trovando insieme la maggior parte delle regole inutili e ipocrite. La legge è uguale per tutti. No, c’era qualcosa in questa frase in contrasto con la realtà che non costruiva, anzi spaziava oltre.
Credo nel mio Dio, e amo.
Il Viaggio Mentale.
I tuffi nella propria immaginazione creativa.
Fare il proiezionista è sempre stato il sogno della mia vita, il fascino che emana il raggio del proiettore accesso in sala, ha pochi eguali.
L’accattivante rumore della pellicola che corre tra i rulli e passa attraverso la macchina (che con il suo grande cuore K.W.) da vita allo spettacolo.
Immagini, colori, suoni, musica, dialoghi, emozioni.
Il cinema.
Passerei la mia intera esistenza a guardarmi film in sala. Con una scorta infinita di Coca-Cola e Robini. Guardare film con questi compagni non ha prezzo. Essi mi piacciono, mi liberano la mente, permettendomi di arrivare oltre alla realtà. Guardare un film con Robi significa viaggiare fuori da ogni logica e morale, si passa dall’interprestazione del film, la critica, alla creazione di finali diversi o sviluppi diversi. Insieme. Proviamo a ricreare lo stesso mondo ideato dal regista e ad immedesimarci con i personaggi, giochiamo con la fantasia. Ripensarci nei giorni a seguire, e ridere insieme di quella realtà immaginaria.
Robi è la viaggiatrice per eccellenza, all’apparenza è una donna non molto alta, capelli rossi naturali portati mossi e molto lunghi. Occhi verde mare. Ogni volta che la vedo: me la immagino priva delle vesti, con il Cuore dell’Oceano del Titanic (ladrato da Rose mentre si ciulava Jack) a decorare il lungo collo, il corpo aderente sul divano, e il seno brulicante di piacere, al sol pensiero della probabilità di sfiorarli dolcemente con la lingua e sentirne il sapore divino.
Mi sento Leonardo Di Caprio ogni volta che la vedo.
Robi indossa sempre degli occhiali da vista molto fini, accompagnati da strani cappelli acconciati in folli capigliature e foulard per il suo cignesco collo, tutti rigorosamente tenuti in un contenitore da lei creato: Il Nascondiglio dei Foulard. All’interno più di trecento foulard collezionati durante gli anni, tutti rigorosamente verdi o viola.
La cabina di regia, tanta roba.
La pellicola mi eccita, come mi eccita Paola.
Montare un film è qualcosa di speciale, è proprio come montare una bella donna con un gran bel culo, sodo e confortante.
Le bobine in funzione, mi ipnotizzano ogni volta, cado in una sorta di trans-viaggio, ed è estremamente fuori dal normale. Mi succede così anche con un bel paio di tette, una quarta, una bella quarta da trattare come si deve, da mordere dolcemente e farle scoppiare di piacere.
Sentire le vogliose voci delle macchine in azione è gratificante, sono cariche di sesso, squirtanti delle loro proiezioni, sparando passione a tutti gli spettatori. Fantastico! Ogni messa in macchina è un puro piacere, è una danza, è l’immagine di Roberta con il Cuore dell’Oceano, è bellezza pura, la mia estetica.
Come d’incanto, il mio vero amore, arrivata troppo presto. Ero ancora tra le braccia di Paola quando lei arrivò. Ariel fu come giuntare la testa e la coda di due trailer in pellicola, un orgasmo infinito, provocato dall’amore. Unire nella macchina dell’incastro i due lembi di pelle cinematografica, posizionarli controllando bene l’emulsione, appoggiando delicatamente le labbra umide su entrambi i volti, unirle nello stesso cammino in modo da sovrapporre i mezzi punti di entrambi i lati modificati, per creare un doppio strato indistruttibile. Accarezzarli dolcemente con uno strato adesivo e con colpo deciso penetrarle con forza. Ribaltare velocemente e fluidamente, ancora una carezza e un altro colpo.
L’unione.
La Giunta.
Avvolgi veloce tenendo il controllo delle prestazioni, sentendo le pulsazioni e le vibrazioni della pelle che scivola velocemente e si stringe intorno al rocchetto adesso più largo, gonfio di strati di pellicola arrotolati su se stessa.
Ariel, oh Ariel!
Se non domani, dopodomani dovrei giungere presso il vostro Reame entro sera.
Ma Dio deciderà di punirmi, proprio nel tragitto verso
Ho freddo.
Sono nella mia camera, sono le 7.14 del mattino, e sto facendo, anzi non sto facendo.
Sono bloccato.
Sono nel mio viaggio, in questo periodo devo dare retta solo alla mia persona. Che poi ripeto: siamo due entità e non andiamo neanche d’accordo, viaggiamo su due lati opposti, e siamo nella stessa persona per l’apparire umano (vedi celebre personaggio Gollum creato da John Ronald Reuel Tolkien).
Adesso sono io che sto scrivendo.
Lei non è qui con me.
Dovevo partorire io.
Sangue.
C’è tanto sangue nella mia vasca.
È pieno di sangue e di grumi d’inchiostro ovunque.
Sono solo.
Affogo in tutto questo.
Sono nel mio buco.
Nella mia fossa.
Nella mia festa oscura.
Perduto nella terra dei boschi demoniaci.
Tramite il sogno le ho introdotto la mia esistenza.
Inconscio?
Sto cercando Ariel
Sono disperato, un’anima disperata, in pena d’amore. Non sono mai stato così prima d’ora, tu mi conosci, devo cercarla, devo parlarci, Ariel mi manca da morire, so che adesso ha un’altra storia, ma sto morendo dentro senza di lei, mi da il calore necessario per non sprofondare negli inferi, e riuscire a guardami in faccia. Tu non tromberai da due anni, ma fidati la mia vita non è facile come sembra. Fa schifo, lo sai meglio di me di quante povere coglione mi sono fatto, che ho preso solo per il culo, me le sono fatte fino alla fine del capriccio e poi me ne fottevo! Sai che siamo una razza di merda noi del nostro segno, non pensavo fino a questo punto. Solo se amiamo sinceramente non tradiamo.
Sto tremando.
Sono veramente cattivo, ho plasmato un muro di insensibilità
Non sento nulla.
Per me poco ha importanza.
Idea, sogno, espressione, fantasia, obiettivi, rischio e arrivare.
Ecco la legge più importante della natura umana.
Solo alcuni uomini hanno il dono di ideare e creare. Questi uomini hanno dei punti in più, hanno l’espressione che li rende liberi. Vedo sempre meno gente in grado di farlo. Dove sono i filosofi? Ho voglia di sentire. Ho voglia di inglobarmi la cultura umana, voglio mangiamela, come si mangia, un Big Mac in chimica, dopo un viaggio sbatti in treno in ritorno da qualche viaggio bastardo. Si lì, nel McDonald’s in zona Centrale di notte! Ho paura di mettere al mondo dei figli solo per la merda che c’è in questo indefinibile paese del cazzo.
Mazzini ma vaffanculo!
Ma secondo te?
Ti sembra il caso di fare una cosa del genere? Perché?
A quei tempi sarebbero servito i mafiosi!
Avete sbagliato epoca Ragazzi!
Io invece mi sento a Woodstock.
Non sono qui non potete incolpare proprio nessuno!
Bacio le mani Don Dio! Rispetto voi tutti perché preferirei essere uno di voi, che un politico di questi tempi, o magari un papa?
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Per comprendere appieno la dottrina politica di Mazzini bisogna rifarsi al pensiero religioso che ispira il periodo della Restaurazione seguito alla caduta dell'impero napoleonico.
Nasceva allora una nuova concezione della storia che smentiva quella degli illuministi basata sulla capacità degli uomini di costruire e guidare la storia con la ragione. Le vicende della Rivoluzione francese e il periodo napoleonico avevano dimostrato che gli uomini si propongono di perseguire alti e nobili fini che s'infrangono dinanzi alla realtà storica. Il secolo dei lumi era infatti tramontato nelle stragi del Terrore e il sogno di libertà nella tirannide napoleonica che, mirando alla realizzazione di un'Europa al di sopra delle singole nazioni, aveva determinato invece la ribellione dei singoli popoli proprio in nome del loro sentimento di nazionalità.
Secondo questa visione romantica dunque la storia non è guidata dagli uomini ma è Dio che agisce nella storia; esisterebbe dunque una Provvidenza divina che s'incarica di perseguire fini al di là di quelli che gli uomini si propongono di conseguire con la loro meschina ragione.
Vi lascio il vostro momento di silenzio.
Vado in bagno, poi torno (se non collasso in giro per casa)!
Ve lo giuro, Croce su Cuore!
Eccomi!
Mi è venuto in mente Renato Zero, (sospiro), stelletta della mia anima. Ti penso spesso! Quante notti ho pensato alla tua essenza! Che figura magnifica, splendida, pura, (piango gioia solo a pensarti, sospiro, respiro e pausa), sarei dovuto nascere con te.
Ho recepito il tuo messaggio, lo dici nei tuoi testi continuamente, lo ripeti lo gridi, ma i giovani sono quasi tutti bruciati! Ammaliati dalle stronzate, dalla materia, dalle frivolezze, non sono innamorati della vita come lo eravate voi. Io sono uno dei vostri, sono un compagno solo per il fatto di essere compagno, sono fascista perché sento voi miei fratelli di sani principi e valide ragioni morali. Non c’è niente che descrive questo in Italia. Spero di riuscire a riaffrontare un discorso politico prima o poi qui sopra.
Sono sotto l’effetto di acido in questo istante e sto comunicando con l’altro io.
Sai cosa c’è?
Che mi sembra di essere in viaggio da qualche parte, verso una meta, non sappiamo come ci si arriva, ma ci arriveremo se le stelle gireranno a nostro favore, che la forza e la salute siano nostre fedeli alleate durante il lungo tragitto. Sto mettendo a fuoco, vedo. Non mi viene il tuo nome, ma sei molto carina, e vuoi quello che voglio io, siamo fermi in sosta, guarda, c’è un Grande Prato verde, dove nascono speranze, che si chiamano ragazzi, questo è il grande Prato dell’Amore.
I giovani sono il domani, bisogna fare esprimere le loro idee, siamo freschezza, novità. Siamo giovani esploratori del domani, i rivoluzionari di oggi. Sono energia pura, dinamite dal ceppo innescato. Stanno solo attendendo il vostro permesso per esplodere.
Fateli esplodere!
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