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Repvbblica Italiana

Repvbblica Italiana
Calcografia su zinco in possesso dalla Fondazione Giorgio Gaber (le copie Originali le vendo personalmente)

lunedì 21 giugno 2010

Alcuni Veri Poeti

Canzoni del Signore Cattolico urlate a gran voce, tramite un megafono.
Parole piene di tristezza.
Cantilene noiose e senza fine.
Lemmi antichi che puzzano di vecchio.
Muffa.
Dovremmo intonare ancora i Canti Gregoriani, per quanto sono sublimi.
La festa dei Morti.
1°Novembre
Preghiere dei credenti si innalzano al cielo.
Parole devote alla Madre di tutti Noi.
Mater Noster.
Il Signore è con te!
Ancora cantano soavi le voci delle credenti. Riesco a sentirle chiaramente data la mia losca locazione.
Voci limpide riecheggiano nell’aria, voci apparentemente pulite e incontaminate. Provengono da bigotti di provincia, tutti pettegolezzi e bugie.
Stupide bigotte provinciali. Parlate. Continuate a parlare.
Capaci solo di vivere la vostra povera concettuale vita, nella più completa oscurità.
Nella completa ignoranza.
Abitando nei pressi del cimitero comunale sento il passaggio di ogni carro funebre, folli credenti accompagnano a piedi una macchina con dentro un corpo inanimato.
Rispetto.
Un giorno nevicò, e quel giorno ci fu il funerale di un pompiere! Ingombrarono la stretta piazza e bloccarono l’intera strada. Tutti aspettarono senza un senso, fu un notevole momento. Assistetti con grande piacere. Pompieri in divisa, volanti, camion, camioncini, insomma ogni sorta di mezzo relativo al mestiere, tutti uniti.
Nevicava che Dio la mandava giù pesante.
Mi doveva fare capire!
E non ci sono riuscito.
Ho assistito la scena dall’auto.
L’ombra della Chiesa.
In Onore di Don Mario, cercherò di sposarmi lì dentro!
Nei secoli, nei secoli.
Amen

Pàter Nòster, qui es in caelis,
sanctificètur nomen tùum, advèniat regnum tùum,
fiat volùntas tua sìcut in caelo et in terra;
panem nostrum cotidiànum dà nobis hòdie,
et dimìtte nobis dèbita nostra
sìcut et nos dimìttimus debitòribus nostris,
et ne nos indùcas in tentatiònem,
sed lìbera nos a malo.
Amen

Ave Maria, gràtia plena,
Dòminus tècum, benedìcta tu in mulièribus,
et benedìctus fructus vèntris tui, Iesus.
Sancta Maria, mater Dei, ora pro nobis peccatòribus,
nunc et in hora mortis nòstrae.
Amen

Rèquiem aetèrnam dona eis, Domine,
et lux perpètua lùceat eis.
Requiéscant in pace.
Amen

Gloria Pàtri, et Fìlio, et Spìritui Sancto,
sicut erat in princìpio, et nunc, et semper,
et in saècula saèculorum.
Amen

I veri poeti!
Stimo i poeti che hanno scritto la loro Bibbia!
Stimo i poeti che hanno composto i testi delle loro canzoni.
Stimo i poeti che hanno composto le loro melodie cristiane.
Stimo i poeti che hanno composto questi incastri di parole di devozione commoventi!
Poesie che si sono sapute a memoria nel tempo. Ignoranza o meno. Eri devoto al signore. La Chiesa fu un faro. Per la plebe un testo ben scritto ha dettato legge nei secoli. Poi avrebbero dovuto far spazio agli illuministi. Ma non andò così in questa nostra storia.
Erano loro l’altra luce da seguire.
Ma il potere della Chiesa a quei tempi era bello forte.
Gli illuministi furono neutralizzati.

Dio è la luce che brilla.
È l’emozione, è l’adrenalina, è l’amore.
L’omicidio, la rapina, lo stupro e anche tutti i cattivi pensieri.
Dio è tutto: è il bene e il male.
È la luce che scatta in una mente.
Un ricircolo di energie, un mega cuore succhiatore e soffiatore.
La legge dei buchi neri per intenderci.
L’universo sta in piedi grazie a questa legge.
Tutto questioni di onde energetiche e membrane.
Matematica. Tutto è calcolato, anche un semplice disegno.
Ho sempre invidiato le persone con una logica super sviluppata. Se avessi avuto un talento in matematica probabilmente mi sarei inculcato in sarcazzo quali calcoli, tipo espressioni algebriche. Mi sarei fissato su quello. Poi sarei passato agli studi genetici. Per scoprire come eliminare ogni sorta di malattia geneticamente trasmissibile, semplicemente con la punturina del Dottorino Gioggio Giocattoli.

Altra Storia!
Noi siamo due storditi.
Due esseri rinchiusi in una boccia.
Due pesci storditi che si rincorrono, parlano e comunicano con te.
Non sappiamo nulla di cosa c’è la fuori.

Viviamo nel nostro mondo.
Woodstock.

Il festival di Woodstock si svolse a Bethel, una piccola città rurale nello stato di New York, dal 15 al 18 agosto del 1969, all'apice della diffusione della cultura hippy, che voleva riunire con 3 days of peace and music.
Prese il nome dalla città di Woodstock nella contea di Ulster, conosciuta per le sue attività artistiche (vi si organizzano festival d'arte) e fu l'ultima grande manifestazione del movimento che da allora si diffuse peraltro sempre più pure fuori dagli Stati Uniti, dove era nato, pur senza la coesione e l'originalità che avevano permesso negli anni sessanta eventi come il Monterey Pop festival, la Summer of Love a San Francisco e, appunto, il festival di Woodstock.
Il 9 ottobre 2009 è uscito nelle sale cinematografiche un film basato su questo evento, intitolato Motel Woodstock.
Info by Wiky

Faceva così schifo? A parte le droghe pesanti si stava bene, erano tutti presi bene.
In quella comunità ti sentivi in pace con il sistema solare. Con l’intera umanità.
Mi sento così come loro.
Quindi sto qui.
Non mi muoverò.
Mi piace l’ambiente.
Ho un bel panorama.
Una perenne sensazione di fresca pineta, mescolata alla salsedine del mare.
Una siepe di mirto che impedisce la vista oltre l’infinito.
Il sapore dell’EstaThè. Che scende, terapeutico di piacere nirvanico, passando per le pareti della gola, assaporandolo con la lingua, come se fosse la prima volta.
Pozione divina per rinfrescare il tuo animo.

A volte mi metto a pensare ai miei probabili figli.
Me li creo con Robi.
La guardo e penso.

Chissà che volto avrà Robino?

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
De l'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminato
Spazio di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo, ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e 'l suon di lei. Così tra questa
Infinità s'annega il pensier mio:
E 'l naufragar m'è dolce in questo mare.

(L’Infinito di Giacomo Leopardi)

Una parentesi critica.
Perché chiedevano la parafrasi a scuola?
Come cazzo faccio a spiegare un concetto così bello?
Lo ha già fatto lui, cosa lo rispiego a fare!
Posso interpretarlo con la voce, ma non cambierei mai, non userei mai altre parole.
Ho sfidato questa legge alla mia maturità, affrontando e capendo il concetto che non sono nato per la letteratura. Alle superiori si prendeva 5, a volte 6. Alle medie ed alle elementari non si raggiungeva neanche la sufficienza in italiano. Ho sempre interpretato tutt’altra cosa, perché mi allaccio al tuo pensiero e ci chiacchiero su delle ore, senza che tu capisca niente e io nemmeno. Per poi proseguire senza un filologico il mio monologo. E parla di qui, parla di la, gira la curva, guardati in torno.
Salta dal fosso,
cazzo c’è un osso.
Un osso già morso.
Oddio, un mostro!
O una bestia di orso.
Non ti voglio addosso.
Mi butto suino.
Per terra a chioccino.
Nessuno si è mosso.
Ritorno al mio posto.

Il poeta ha scelto quelle parole per dei motivi, i significati arrivono comunque e molto bene, perché pregnanti di vero sentimento.
Queste poesie vanno lette con il cuore in mano, sentite, vanno provate le stesse emozioni che prova l’autore. La poesia è emozione e interpretazione. Non memoria e recitazione! La recita non è la stessa cosa dell’interpretazione. La prima è meccanica, non sentita. La seconda è la lettura sentita dal più profondo del cuore, quindi vissuta in prima persona.
Il poeta crea queste opere per sentirle nella sua testa.
Per godere del proprio creato i lettori devono sia rileggerle come proprie sia capirne l’emozione del poeta.
L’infinito deve essere sentito e al massimo interpreto a proprio modo.
Il mio modo di parafrasare il pensiero di Leopardi?
Un fotogramma di Donnie Darko.
Riflettere, riflettere e riflettere.
Il Silenzio. Trovare la quiete e riflettere.
Con Bella non sento il bisogno di parlarci.
Starei in silenzio con una donna ore ed ore, guardarla, studiarla, dipingerla con la mia arte.
Delicata, spero di non invaderla troppo del privato, con i miei sentimenti.
Non me lo perdonerei mai.
Tutto per la donna.
Accarezzare la tua musica con il mio pensiero.
Il Silenzio.
Sordi.
Ignari.
L’individuo già pensante all’interno del ventre, all’oscuro, vive una realtà a breve termine.
Nella realtà che lo aspetta ci saranno molteplici fattori sconosciuti, ed imparerà a conviverci.
La creatura, sente la Madre, il Padre e la Musica.
Le armonie musicali e i colori sono i metodi più forti per trasmettere sensazioni.
Il bambino essendo ancora privo di un linguaggio sentirà così solo le emozioni affettive ed espressive.
La musica è gran parte della cultura umana.
Matematica, logica, tempo, armonia e bellezza.
Ordine, simmetrico ed elegante.
Questo è il metodo più veloce per arrivare al cuore delle persone. Un brano ben studiato può spaccare intere generazioni e condizionare il pensiero umano. Vai a colpire direttamente nelle loro passioni.
Poi c’è il cinema, l’arte, lo sport, lo stile di vita, il teatro.
Il pensiero.

Usa la Mente per Viaggiare e il Pensiero per Volare.
Separa corpo e anima, lasciati andare, fidati dell’universo. Ora salta!

Tutto è connesso da una rete di mille fili invisibili (come la rete cibernetica), che collegano infinite situazioni ed energie provenienti da tutti gli altri animi. Uniti in vita per compiere qualcosa di grandioso. Bisogna solo sapere riconoscere i momenti e Carpe Diem!
Il pensiero come le realtà, funziona a diramazioni. Da una cosa ne scaturisce un’altra e da un’altra ad un’altra, ad un'altra e così via. Il pensiero nasce come un principio di associazione di significato, nato dall’esigenza di un’espressione. Verrà quindi tradotto in vari linguaggi. Trovando il metodo di più facile lettura per il pubblico.
Le espressioni alfanumeriche matematiche, ritraggono semplicemente dei concetti. Concetti traducibili in altre lingue.
Con lingua intendo una varietà (com’è appunto dimostrato che la lingua per mezzo delle papille gustative e' l'organo sensoriale che ci permette di distinguere il dolce, salato, acido e amaro) di metodi interpretativi. Allenarsi all’interpretazione attraverso i propri occhi, quindi con il proprio talento, per poi in futuro unirsi ad altri esperti di altri linguaggi (simili o uguali o completamente diversi) per formare un gruppo di lavoro con ogni tipo di esperto in materia. Un esercito di esperti culturali, sportivi, ecc.
Ogni cosa funzionale è composta da un ottimo insieme.
Ogni cosa se strutturata bene e con un buon nucleo può dar vita ad un universo, quindi ad una nuova realtà. Come è appunto il lavoro aziendale in sè.
Ogni passione va allenata per il proprio futuro lavoro.
Tutto è creato per riempire il Silenzio.
Ma solo il Silenzio permette il pensiero di elevarsi.
Nell’assenza di elementi, l’Io individuale incontra se stesso.
Ci sei solo tu e la tua mente.
Rifletti.
Solo.
Non è diventare folli, è cercare di fornirsi delle risposte.
Indagare al proprio interno, viaggiando nel proprio Io.
C’è chi come il protagonista di The Jacket di John Maybury affronta il viaggio mentale.
Viaggia in una realtà parallela reale.
All’occhio umano non esiste.
Ma è reale.
Perché le cose accadono.
L’immaginazione, il viaggio mentale è una realtà esistente.
Fa parte della nostra mente.
Tutto ciò che è quindi percepibile dalla mente è reale.
I malati di mente sono classificati non adatti alla società.
Queste persone, come i geni e i viaggiatori riescono a oltrepassare la porta che noi tutti percepiamo come reale, quella che tutti per magia riusciamo a vedere più o meno uguali.
Il malato, rimane bloccato in una dimensione singolare. Una realtà confusa e diversa dal modello che la maggior parte dichiara come normale. Diversa da quella del viaggiatore, che sceglie dove andare.
Il Genio ha la conoscenza innata di uno o più tipi di sapienze culturali.
Il Viaggiatore spazia nel tempo e si ricolloca dove vuole.
Io da Viaggiatore, il quale mi definisco, sto provando ricreare la realtà in cui vivo.
Ho assoluta necessità di reinventare un universo dove poter vivere con il pensiero, perché in questa non so stare.
Le idee sono molteplici.
Trascrivere il pensiero alla perfezione è impossibile, grandi frammenti vengono perduti e rimossi, per via della traduzione in linguaggio. Smarriti saranno difficilmente recuperabili consciamente si spera in un ripescaggio nell’inconscio.
Nella vita mi piace pensare di essere stato un ragno.
Un Ragno femmina!
In un futuro conto di essere una tartaruga marina, quelle che seguono le correnti.
Anzi sicuramente lo sarò.

L’Idea viene concepita nel Silenzio Mentale.
Dopo aver capito il significato di infinito, sarà possibile vedere la Luce.

È ora di farci spazio.
Lasciateci il cammino sgombro, vi passeremo comunque sopra con la fantasia!

Cominciamo il putiferio! (Max Records)

Where the Wild Things Are, è un film del 2009 diretto da Spike Jonze e scritto da Dave Eggers, adattamento cinematografico del libro illustrato di Maurice Sendak Nel paese dei mostri selvaggi. Il film doveva in origine essere distribuito dalla Universal Pictures, ma i disaccordi tra essa e il regista Spike Jonze hanno portato alla nascita del progetto per conto della Warner Bros.
Il film è stato distribuito negli USA il 16 ottobre 2009, mentre in Italia a partire dal 30 ottobre dello stesso anno.

Ti mangerei per quanto ti amo, confida la deliziosa K.W. al protagonista. Max possiede (e vuole esserne il Re) un proprio mondo, quello fantastico, illuso, ideale, affascinante e inquietante allo stesso tempo, che lo possiede a sua volta, anzi che desidera disintegrarlo, fagocitarlo ma da cui il egli fugge.

Mi fa pensare ad una persona.
Al bacio finora dato.
Quando passi, sposti il vento, lo sapevi?
La brezza della tua presenza rimane,
sospesa tra la due realtà.
Profumo di rosa.
Questo film profuma proprio di Rosa Selvatica!

La vita è come un albero con tutti i suoi rami che crescono apparentemente in modo casuale.
Bei tempi quando il pianeta Terra era piatto.

E se il petrolio doveva rimanere sottoterra?
Magari fungeva da riparatore termico, come una coperta che bloccava le scosse nel nucleo centrale. Sapete che la canapa ha la combustione migliore del petrolio e non inquina? Si sapeva?

La Terra prima della stratosferica scoperta.
Oltre l’orizzonte del male, le tenebre. I demoni oltre il mondo.
In cielo i demoni celesti.
Mi piaceva molto l’idea del pianeta piatto.

Da cucciolo, l’essere umano medio odierno, apprende che la vita è una linea retta, dove accadono delle cose. Cose che possono essere mostruose. Popolazioni condannate e sterminate da nemici creduti geni.
La tipica linea del tempo, (devo a lei il minimo di storia che ho appreso negli anni).
Adesso sostengo sia descrivibile a dimensioni.
L’esempio più comune è lo stacco di realtà con la scelta primaria della giornata: sto a casa, o esco di casa.
Se esco di casa avrò una meta, un lavoro degli obiettivi.
Se sto a casa ne avrò altri.
O nessuno e cercherò di passare il tempo, in qualche modo.
Quindi, se vado a lavorare mi trovo in una realtà.
Tale dimensione cambia, se decido di restare a casa e non fare niente. O restare apparentemente fermo, ma viaggiare tra le dimensioni parallele.
La vita è fatta di scelte, tali decisioni creano le tappe della storia. Simile ad un quiz del Cioè di mia sorella, quello a diramazione, in base alla risposta avanzavi alla domanda successiva, percorrendo il tuo sentiero. Questo dilemma è associato ad un individuo di medio interesse. Per la storia mondiale equivale lo stesso discorso. In base a delle scelte, la strada ha apportato ad un alterarsi della realtà, quindi nel passato scelte diverse avrebbero senz’altro influenzato il presente.
Il percorso è descrivibile come una spirale, dove per riuscire bisogna segnarsi la propria storia e non dimenticarsi mai delle proprie origini, la propria famiglia. Cadere e ritornare alla radice, così da avere sempre un punto di partenza da dove ripartire. Ripercorrere il cammino con i ricordi, ricostruendo l’intera vita, arrestarsi, farsi coraggio e proseguire.
Riunificare la storia e riappacificare gli animi.
La storia. I libri di storia. Credo ci siano contenute morali più forti nelle fiabe. Si spiegano tutti i fatti senza veramente capire in che contesto di mentalità generale si svolgevano. Nei i perché. Chi comprende capirà. Le fate esistono e così la magia che hanno nel cuore e che ci trasmettono facendoci volare sempre con loro. Sempre più in alto.
Ad ogni negligenza corrisponde un buco nero, tutto sta nell’evitare gli ostacoli e procedere cercando di non sbagliare mai, nel caso di errore è necessario ritornare alle proprie origini per ripercorrere il tragitto nuovamente, senza ripetere gli sgarri possibilmente.

In un'altra realtà: Berlusconi fa il fornaio a Gratosolio!
Leone di Lernia è Cavaliere!

Mi Consegna Cavalier Di Lernia. Una domanda la prego! Perché non posso essere povero? Perché devo avere tutto questo benessere? Voglio stare male! Ho bisogno di soffrire.
In questa realtà, l’individuo è alla continua ricerca di sofferenza e malessere.

Io sono un Viaggiatore.
Viaggio in ogni instante.
Volerò per sempre.
Tra le mille realtà.
E rido felice.
E sto bene.

I disturbi bipolari chiamati anche psicosi maniaco-depressiva o con l'acronimo in inglese BSD (bipolar spectrum disorder) sono un insieme di quadri clinici delineati e stabiliti dal DSM; in particolare si tratta di disturbi dell'umore caratterizzati dallo sviluppo di almeno un episodio maniacale o misto (commistione di sintomi eccitativi e depressivi) intercorso in un periodo qualsiasi della vita del paziente. Nel loro insieme sono considerati come una delle più grandi malattie debilitanti al mondo.
Il disturbo può essere innescato in soggetti predisposti da eventi sociali forti tali da indurli a creare universi paralleli nelle sfere affettive o lavorative: un universo associato alla normalità l'altro all'evasione. L'uno generando sempre l'ansia dell'assenza dell'altro. Secondo le ipotesi più accreditate, i vari fattori interagiscono determinando uno squilibrio delle funzioni dei neurotrasmettitori all’interno di alcune specifiche zone del cervello con un'alterazione a favore della trasmissione eccitatoria (episodi a carattere ipomaniacale o maniacale) o inibitoria (episodi a carattere depressivo).
Fattori psicosociali, quali lutti, abusi durante l'infanzia, gravi perdite affettive, problemi finanziari o lavorativi, gerontofobia o choc sentimentali possono innescare nei soggetti predisposti il processo che dà origine alla malattia.
La predisposizione è correlata con l'ereditarietà o alla persistenza di stimoli esogeni forti. Dunque la predisposizione non necessariamente si esplica nello sviluppo della malattia, poiché l'assenza di forti stress nell'esperienza dell'individuo predisposto potrebbe evitare l'insorgenza dei sintomi. Una volta che il disturbo si è instaurato, gli episodi di entrambe le polarità tendono a presentare ricorrenze, sia spontanee, sia in relazione a vari stress psicologici associati ad ansie e sindromi compulsive, sociali, fisici ed in relazione ai ritmi biologici.

Spazio spazio, io voglio, tanto spazio
per dolcissima muovermi ferita:
voglio spazio per cantare crescere
errare e saltare il fosso
della divina sapienza.
Spazio datemi spazio
ch’io lanci un urlo inumano,
quell’urlo di silenzio negli anni
che ho toccato con mano.

(Alda Merini, da Vuoto d'amore)

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